Documento senza titolo

3a edizione
2011

Anteprima
2009

1a edizione
Luglio - Agosto 2007

Documento senza titolo
Le Sezioni

 Affinità

 Contaminazioni
 Vicinanze
Sede Espositiva
Aieta
Palazzo Rinascimentale
Gli Artisti
Ken Damy
Renato Corsini
Maurizio Frullani
Seamus Murphy
Sándor Dobos
Valeria Necchi
Serena Gallini
Javier Silva Meinel
Prabuddha Das Guphta
Sede Espositiva
Praia a Mare
Museo Comunale
Gli Artisti
Attilio Lauria
FIAF per ActionAid
Sede Espositiva
Verbicaro
Centro Ed.Ambientale
Gli Artisti
Lorenzo Merlo
Stefano Torrione
Valentina Renzi
Sede Espositiva
Grisolia
Palazzo Ducale
Gli Artisti
Atelier du Faux Semblant
Sede Espositiva
Santa Domenica Talao
Gli Artisti
Ken Damy
Sede Espositiva
Maierà
Gli Artisti
Not for all n° 3
Prabuddha Das Gupta

Viviamo in una società frenetica, competitiva, consumistica. La pressione che ci spinge a continuare ad andare avanti non sottopone a indicibile stress solo l'habitat e le risorse, ma anche noi stessi. Nonostante il peso di una tradizione millenaria e gli avvertimenti della scienza moderna sulla natura della personalità e delle esigenze umane, continuiamo a trascurare il nostro “io” spirituale. In un mondo stretto nella morsa di uno sfrenato razionalismo, il lato oscuro è naturalmente rappresentato da alienazione, sfinimento, svuotamento e senso di perdita.
Il lavoro condotto nell'ambito di questa mostra è un'esplorazione fotografica che si prefigge lo scopo di riscoprire ciò che abbiamo perso, fare uno sforzo per ristabilire la comunione con il mondo naturale e i vecchi modi di fare, quella saggezza di cui ci siamo scordati nella frenesia consumistica ed ipertecnologica dei nostri tempi.
Questa esplorazione è condotta sulla tela di fondo dei paesaggi vasti e inquietanti del Ladakh, ultima regione selvaggia dell'India al limitare dell'altopiano tibetano e ultimo baluardo dell'antico stile di vita dei buddisti tibetani. Questo lavoro non vuol essere un documentario, ma piuttosto l'espressione di un viaggio solitario attraverso un paese splendido e tormentato, alla ricerca di un abbraccio metafisico che ci possa sussurrare i segreti del nostro paesaggio interiore.
L'ultima regione allo stato brado dell'India viene esplorata come pietra miliare della ricerca interna ed esterna del mondo moderno, tramite una comunione visiva con la fragile eppur impressionante cultura in preda al rapido cambiamento e un paesaggio minacciato che esplode in tutta la sua bellezza aspra e spoglia … una solitudine enigmatica ai confini del mondo di ognuno di noi.

BIOGRAFIA
Prabuddha Das Gupta è un fotografo autodidatta cresciuto nel caos culturale dell'India post-coloniale.
Nel 1996 Prabuddha Dasgupta ha infranto un tabù pubblicando ‘Women’ (Viking Books), una controversa raccolta di ritratti e nudi di donne indiane in contesto urbano. Con questo gesto, ha restituito al nudo il suo giusto posto nella cultura indiana, dopo duecento anni di moralità vittoriana imposta dai colonialisti britannici che avevano quasi completamente cancellato la sessualità dall'espressione artistica … e questo nella patria natale del Kamasutra.
Nel decennio successivo, Das Gupta ha portato avanti una serie di progetti fotografici mantenendosi impunemente a cavallo tra i due mondi dell'opera artistica e del lavoro commissionato, apportando a entrambi la propria audace e personalissima sensibilità che gli ha consentito di assurgere in breve tempo al rango di fotografo di maggior talento del paese.
Le opere di Das Gupta sono state esposte a livello internazionale, in mostre individuali e collettive, e pubblicate in riviste indiane, francesi, inglesi, italiane e americane.
Il suo secondo libro ‘Ladakh’ (Viking Books), sua personale esplorazione della regione di frontiera più selvaggia dell'India, è stato pubblicato nel 2000. Le sue opere corredano diversi libri e pubblicazioni tra cui ‘Nudi’ (Motta Editore, Milano) e ‘India Now–New Photographic Visions’ (Textuel, Parigi). E' stato insignito anche di molti premi e riconoscimenti, compreso il premio Yves Saint Laurent per la fotografia nel 1991. Le sue opere arricchiscono le collezioni di molti privati e istituzioni, come il Museo Ken Damy di Brescia e la Galleria Carla Sozzani di Milano.
Das Gupta, che è rappresentato in India da Bodhi Art, vive tra Nuova Delhi e Goa.

 


We live in a frantic, competitive, consumption-oriented society. The pressure to get ahead not only puts an overwhelming strain on our habitat and resources, but also on ourselves. Despite the weight of thousands of years of tradition and the warnings of modern science about the nature of human need and personality, we neglect our spiritual selves. In a world caught in the grip of rampant materialism, the obvious downside is alienation, exhaustion, emptiness and a sense of loss.
The work in this exhibition is a photographic exploration with the intention of rediscovering what we have lost, an effort towards reestablishing a communion with the natural world and older ways, the wisdom of which we have forgotten in the technology-driven, consumerist frenzy of our times.
This exploration is made against the backdrop of Ladakh’s vast and disturbing landscape, India’s last wilderness on the edge of the Tibetan plateau and final stronghold of the old Tibetan Buddhist way of life. The work is not documentary in nature, rather, an expression of a solitary journey through a tortured and beautiful land, in search of a metaphysical embrace that whispers to us the secrets of our inner landscapes.
India’s last great wilderness is explored as a touchstone of inner and outer exploration for the modern world, through visual communion with a fragile yet impressive culture in the throes of rapid change, and a threatened landscape exploding with stark, uncluttered beauty…an enigmatic loneliness on the very edge of everyone’s world.

BIOGRAPHY
Prabuddha Dasgupta
is a self-taught photographer who grew up in the cultural chaos of post-colonial India.
In 1996, Prabuddha Dasgupta broke a taboo by publishing ‘Women’ (Viking Books), a controversial collection of portraits and nudes of urban Indian women. With that gesture, he reinstated the nude to its rightful place in the Indian cultural discourse; after 200 years of Victorian morality imposed by the British colonialists had almost erased sexuality from artistic expression...in the very home of the Kamasutra.
In the decade that followed, Dasgupta pursued a variety of photographic projects, while unapologetically straddling the two worlds of commissioned and artistic work, bringing to both, a bold, individualistic sensibility that very quickly placed him in the ranks of major photographic talent in the country.
Dasgupta’s work has been exhibited internationally, both in solo and group shows, and published in Indian, French, English, Italian and American magazines. His second book ‘Ladakh’ (Viking Books), a personal exploration of India’s frontier wilderness was published in 2000 and his work is included in many books publications including ‘Nudi’ (Motta Editore, Milan) and ‘India Now–New Photographic Visions’ (Textuel, Paris). He is also the recipient of many grants and awards, including the Yves Saint Laurent grant for photography in1991, and his work is in the collections of many individuals and institutions, like the Museo Ken Damy, Brescia, Italy, and Galleria Carla Sozzani, Milan, Italy.
Dasgupta is represented in India by Bodhi Art and lives between New Delhi and Goa.